MOTIVAZIONE

Personalmente trovo imbarazzante leggere qui la motivazione del premio e farvi poi scoprire di essere citato nei “ringraziamenti”…

Ma tanto devo…e tanto mi spetta.

“Mi hanno detto di essere nato un lunedì… Nello stesso giorno, undici anni dopo, è stata combattuta la battaglia di Waterloo”. Così inizia questo romanzo storico del “nostro Alberto Cavanna” già premiato al Marincovich con “Da bosco e da riviera” nella prima edizione del 2010 e poi nel 2017 con “La nave delle anime perdute” alla ottava edizione del Marincovich.

Romanzo sì, e ben congegnato, ma anche “storico” e per chi non conoscesse Cavanna, as usual molto ben documentato.

Il libro di ben 326 pagine è un caleidoscopio di immagini, date, episodi storici e inserimenti romanzati del nostro “Nessuno” ( …Nemo … ).

Vi ho dato già più di un indizio, ma non voglio rovinarvi il piacere della lettura. Piacere che con mia perversa devianza ho alternato ad incursioni nel web per approfondire la conoscenza su episodi storici citati nel romanzo.

Episodi tutti perfettamente concatenati e cuciti , raccontati con quella maestria che fa di Alberto Cavanna una penna ammaliante.

Sergio Abrami


BIOGRAFIA AUTORE

Alberto Cavanna nasce da una famiglia di artigiani dediti, da generazioni, alla lavorazione del legno a bordo di navi e imbarcazioni. Suo padre lo portò con sé “a bottega” fin dall’età di cinque anni ed egli crebbe alternando lo studio al lavoro in officina, sugli scali del porto di Savona, a bordo. Dai nonni, entrambi arruolati in marina nelle due guerre mondiali, ereditò l’amore per il mare e dal padre, in particolare, quello per la vela.

Dopo la maturità classica entrò a lavorare in pianta stabile nell’azienda familiare che lasciò nel 1988 per trasferirsi a La Spezia dove divenne dirigente in diversi cantieri navali tra cui il Valdettaro (celebre per i restauri di imbarcazioni d’epoca come il Pacha III di Carolina di Monaco) e il famoso cantiere Riva di Sarnico, di cui fu direttore di produzione.

Continuò nella professione, lavorando in altre regioni e all’estero per clienti e architetti fino al 2000 quando lasciò definitivamente la nautica da diporto. Dopo una breve parentesi nella cantieristica militare, lasciò la sua vecchia attività nel 2005.

I suoi esordi come scrittore vedono la raccolta di racconti Storie di Navi, di Viaggi e di Relitti (2001) e il romanzo storico Bacicio do Tin (2004) con il quale si classificò secondo al Premio Bancarella 2004, per pochi voti, dietro a Bruno Vespa. Con il suo secondo romanzo Da bosco e da riviera (2008) ha vinto la 1^ edizione del Premio Marincovich 2010  e il Premio Casinò di Sanremo – Libro del Mare 2010. Collabora stabilmente con la rivista Arte Navale sulla quale ha una rubrica di Storie di Mare che raccoglie in A piccoli colpi di remo (2011), finalista al Premio Bancarella 2011 e premiato, da Luisella Berrino di RMC, nel corso della settimana monegasca di cultura italiana, con premio per la letteratura L’Amaca 2011. Nel 2012 pubblica il romanzo breve L’uomo che non contava i giorni premiato con il ‘Mediterranean Award’ per la narrativa e con il Premio ANTHIA – Miglior libro Ligure dell’anno. Nel 2014 ha pubblicato il saggio storico L’ultimo viaggio dell’Imperatore – Napoleone tra Waterloo e Sant’Elena, Collana Le Scie, Mondadori.

Nel gennaio 2015 ha pubblicato il romanzo Il dolore del mare, Nutrimenti editore, ed è stato tra i candidati al Premio Strega 2015, presentato da Ferruccio Parazzoli e da Giuliano Montaldo, e tra quelli candidati al premio Campiello 2015.

Nel febbraio 2016 esce con il romanzo storico La nave delle anime perdute, Cairo Editore, che lo porta a vincere il Premio Marincovich 2017 e a essere finalista per la terza volta al Premio Bancarella 2016.

A tradimento, Cairo, 2019, un’amara metafora sull’Italia da sempre in procinto di crollare, è stato l’ultimo lavoro cui è seguito un momentaneo abbandono della narrativa per un progetto grafico. Dopo un grave incidente, ha ripreso e ha pubblicato …nessuno un nuovo romanzo, seguito di Bacicio do Tin, con Mursia, Premio Marincovich 2021.