ULTIMO MARINAIO

MOTIVAZIONE

Non è necessario aver visitato la Norvegia per apprezzare questo libro, ma certamente aiuta. L’isola di Noss, che affiora in un mare gelido e misterioso dove si svolge la storia, in realtà non esiste, ma i suoi paesaggi, il clima, il candore della neve, la vita di mare nel Nord dell’Europa, sono resi perfettamente e in modo incantevole.

Luogo forse perfetto per fare una scuola di vela, usando l’eredità ricevuta da Matias di una barca di legno costruita a mano, il Marlin, una scuola intesa a creare marinai bravi come quelli di una volta e pronti ad affrontare non solo il mare, ma anche le sorprese della vita. Matias si dedica al suo progetto con passione e ha la fortuna di incontrare Tomas, che il mare lo ha solcato in tutto il mondo e sa come sopravvivere alle tempeste.

Nasce così una amicizia speciale: Tomas parla poco, ama stare in disparte, ma è capace di tenerezze inaspettate, più che un essere umano è un’idea astratta, introvabile nel nostro mondo. Il fascino del libro scaturisce proprio dalle atmosfere rarefatte che vi sono descritte e dal modo in cui la presenza di Tomas porta via alcune ombre.

Elisabetta Strickland


ULTIMO MARINAIO

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Andrea Ricolfi è nato a Torino e ha studiato matematica a Torino, Padova e Bordeaux, conseguendo il dottorato di ricerca in Norvegia.

Vive a Trieste ed è titolare di un assegno di ricerca presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati.

Da poco si è trasferito all’Università di Bologna. È durante il dottorato di ricerca in Norvegia che il suo rapporto con la natura è diventato molto forte.

Lì ha scoperto un mare ancora più aspro di quello della Bretagna dove aveva imparato ad andare a vela.